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Una deviazione di nome “scoliosi”

La scoliosi è una tipica deviazione della colonna vertebrale che va monitorata e trattata in maniera diversa a seconda della sua curva e della conseguente gravità.

La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale che presenta una torsione, per questo le sue curve perdono la naturale forma.

Ma qual è la reale causa?

Potrà sembrare strano ma la medicina non ha ancora scoperto le effettive cause della quasi totalità dei casi di scoliosi.

Spesso questa patologia viene fatta valutare solo per ragioni estetiche, in quanto inizialmente non si presentano particolari dolori alla schiena.
In realtà le disfunzioni neuromuscolari che possono accompagnarsi alla scoliosi tendono a causare con il tempo danni a tutte le articolazioni, ai dischi intervertebrali e, successivamente, a produrre sintomi come mal di schiena, sciatica, contratture muscolari etc. 

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I diversi gradi della curva scoliotica

A causa della scoliosi, le curve della colonna vertebrale perdono la loro naturale forma. La migliore arma a disposizione dei medici è la diagnosi precoce e la prevenzione. Il trattamento dipende dalla gravità della curva della colonna vertebrale, per questo è importante, attraverso un’adeguata radiografia, controllare lo stato e la gravità della curva. La radiografia permetterà al medico di misurare i gradi di Cobb, grazie ai quali sarà possibile classificare la scoliosi in: lieve, media o grave.

Scoliosi 20 gradi

In generale, le curve che misurano dai 25 ai 50 gradi sono considerate ampie abbastanza da richiedere un trattamento.  Mediamente, al di sotto dei 30 gradi le probabilità di un suo peggioramento sono inferiori al 5-10%, mentre al di sopra dei 50 gradi superano il 90-95%. In quest’ultimo caso, infatti, verrà richiesto molto probabilmente un intervento chirurgico per ristabilire una postura adeguata. Ad ogni modo, qualsiasi sia il grado scoliotico, i trattamenti fisioterapici ed osteopatici possono essere d’aiuto. 

Scoliosi 30 gradi

Gli studiosi hanno fissato come limite massimo i 30 gradi Cobb.

Se arrivati alla maturità scheletrica (ovvero 18 anni circa), i gradi della curva superano i 30 gradi, il rischio di un peggioramento è più probabile. Alcuni studi hanno dimostrato che, all’incirca ogni due anni notiamo un peggioramento di 1 grado, ma ci sono diversi fattori che possono influire. Ciò che incide negativamente sulla funzionalità della colonna è la perdita di stabilità in tutto il tronco sul piano antero-posteriore (in avanti) o quando vi si associ uno spostamento laterale (strapiombo). La colonna vertebrale, perdendo il suo normale equilibrio, pende da un lato e cedere sempre di più fino a comportare il mal di schiena. Invece, entro certi limiti, la colonna riesce a rimanere “salda”.

Rotoscoliosi: di cosa si tratta davvero?

Scoliosi o rotoscoliosi? Spesso i due termini sono usati come sinonimi; in questo articolo cerchiamo di fare chiarezza, partendo dalle basi.

La scoliosi è una patologia della colonna vertebrale ed è caratterizzata da una curvatura anomala del rachide.

Ciò comporta un’alterazione della schiena ed una variazione della componente muscolare.

Il termine “rotoscoliosi” sta ad indicare il fatto che, oltre ad una deviazione laterale della colonna, si verifica anche una rotazione delle singole vertebre, le quali perdono il loro normale allineamento.

In sostanza, l’espressione “rotoscoliosi” indica l’aspetto rotativo delle vertebre che si verifica nella scoliosi.

Ma quali possono essere i sintomi visivi?

  • Gabbia toracica più pronunciata da un lato;
  • Una gamba apparentemente più corta dell’altra;
  • Scapole sporgenti;
  • Vita irregolare;
  • Spalle non regolari;
  • Fianchi sbilanciati.

Questi sintomi possono variare a seconda dell’angolo della curva di Cobb e del suo tasso di progressione.

La rotoscoliosi lombare varia a seconda della direzione della curva. Quindi parliamo di:

  • Rotoscoliosi lombare destro convessa, nel caso in cui la curva sia rivolta a destra;
  • Rotoscoliosi lombare sinistro convessa, quando, invece, è rivolta a sinistra.

Analizziamole nel dettaglio nel paragrafo successivo.

Rotoscoliosi nel dettaglio: lombare convessa destra e/o sinistra

Quando parliamo di rotoscoliosi lombare, destra e/o sinistra, convessa ci riferiamo ad una deformazione della spina dorsale che vede l’area lombare “sporgere” verso un lato specifico.

Sarà visibile, quindi, una curvatura verso destra (o sinistra) dell’area inferiore della spina dorsale.

Questa patologia è causata da uno spostamento della vertebra che ruota verso la convessità, ovvero la parte esterna della curva.

A causa di questa anomalia, con il passare del tempo, si crea una conseguente deformità delle vertebre.

É importante sottolineare che questa deviazione può verificarsi sia a destra che a sinistra. In questo caso, la colonna sarà inclinata da una parte, mentre la zona lombare tenderà verso l’altro lato.

Nel caso della rotoscoliosi lombare destro convessa, i muscoli della parte destra sono più deboli e non riescono a sorreggere la colonna che, infatti, tenderà a sporgere da lato in modo più o meno visibile.

La patologia descritta non tende a migliorare nel tempo, anzi, può peggiorare a causa di posture scorrette.

Le possibili soluzioni alla rotoscoliosi

La principale conseguenza della rotoscoliosi è il mal di schiena persistente. A lungo andare questo fenomeno può mettere a rischio il paziente, causando anche problemi respiratori, per questo è fondamentale intervenire in tempo.

La diagnosi può essere effettuata mediante delle radiografie di controllo.

La soluzione più accessibile e capace di alleviare i dolori dovuti da questa deformazione, è l’esercizio fisico appartenente alla ginnastica posturale.

Grazie a questa risoluzione, è possibile riequilibrare i muscoli così da sostenere meglio la colonna vertebrale. Il risultato dovrà essere quello di allungare i muscoli della parte convessa e far “retrarre” i muscoli della parte concava.

Intervenendo in questo modo, è possibile aiutare i pazienti ad evitare particolari dolori acuti.

In altri casi, invece, un tutore posteriore può essere d’aiuto in quanto impedisce alla curva di aggravarsi.

Per i pazienti più a rischio, la chirurgia spinale di fusione può essere consigliata al fine di correggere definitivamente la curva.

Quest’ultima soluzione, però, non viene consigliata facilmente, in quanto sono da considerare i diversi rischi e le possibili complicazioni che può comportare questo intervento invasivo.

Versamento ginocchio, come riconoscerlo e come intervenire

Il versamento articolare del ginocchio è solitamente visibile ad occhio nudo, a causa di un accumulo anomalo di liquido all’interno dell’articolazione del ginocchio o in corrispondenza di questa.

Il versamento al ginocchio provoca sicuramente gonfiore alla zona interessata. Quindi facilmente riconoscibile.

Liquido nel ginocchio

Il liquido nel ginocchio è un accumulo di liquido nell’articolazione fra femore e tibia o fra femore e rotula, una produzione eccessiva provoca gonfiore rendendo difficile il movimento dell’articolazione.

Sono molteplici fattori che possono causare l’accumulo del liquido nel ginocchio, quali:

  • l’artrite reumatoide, patologie del metabolismo e del sistema immunitario, le persone più anziane, infatti, ne sono più a rischio;
  • traumi, ad esempio come negli sport da contatto dove è molto più facile subire traumi da infortunio;
  • sovrappeso, siccome il proprio peso può appesantire l’articolazione usurandole poi nel tempo;
  • sedentarietà, che causa l’indebolimento dei muscoli, tendini ed articolazioni.

Liquido sinoviale ginocchio

L’eccessivo liquido al ginocchio può colpire la membrana sinoviale dell’articolazione, ed anche in questo caso provoca gonfiore e dolore, fino ad impedire completamente il movimento dell’articolazione.

Liquido ginocchio cosa fare

Quando si presenta l’accumulo del liquido al ginocchio è sempre necessario consultare un medico specializzato in ortopedia, in modo da poter intervenire subito curando con un trattamento specifico.

Liquido sinoviale al ginocchio come riassorbire

In caso di traumi leggeri, per riassorbire il liquido sinoviale al ginocchio è possibile intervenire semplicemente con riposo, tutore, ghiaccio e farmaci antinfiammatori, in altri casi, invece, potrebbe essere necessario intervenire con un intervento chirurgico.

È possibile prevenire l’accumulo del liquido nel ginocchio anche semplicemente facendo attenzione al proprio stile di vita. Mantenendo il controllo del proprio peso permetterà di non aggravare col peso sull’articolazione, se si svolge un attività fisica, sarà necessario rinforzare i muscoli della coscia, se si soffre, invece di una malattia già diagnosticata sarà importante controllarsi con visite mediche periodiche.

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